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Crediti
L'autore: Vito De Lillo
Maestro barese. Dopo un breve periodo di insegnamento nel Veneto ritorna con la famiglia a Bari dove attualmente insegna nel XXV Circolo Didattico "Don Milani" dal 1983.
Avvia una sperimentazione sull'uso delle nuove tecnologie nella didattica già ai tempi del Commodore 64. Ha modo quindi di operare con bambini emarginati, in grave difficoltà di apprendimento e anche con disabili.
Negli anni, testa e perfeziona percorsi didattici, nel campo della lingua italiana e specificamente per quanto attiene l'avvio alla letto-scrittura, che si tramutano, attraverso l'osservazione diretta e continua dei risultati ottenuti , in un metodo che viene chiamato inizialmente "Medodo fonematico informatizzato" e in seguito "Globalismo affettivo".
Il metodo inizialmente usato per i soggetti in gravissima difficoltà nel riconoscere e memorizzare le lettere, viene poi utilizzato, con risultati sorprendenti, anche dai bambini normodotati, dai quattro anni in poi.
I laboratori che si attivano in diverse scuole di Bari prendono il nome di "Alphababy". Le attività di solito prevedono un massimo di 10 ore ( equivalenti a dieci incontri di un'ora ciascuno) distribuite IN UN ARCO DI TEMPO FLESSIBILE. ( da dieci gioni fino a 1 mese e più.)
Al Globalismo affettivo, De Lillo giunge dopo aver costruito contemporaneamente percorsi digitali interattivi editi dalla Ditta Didascola di Bari e distribuiti in tutta Italia dai più importanti cataloghi diffusi in tutte le scuole.
Tali percorsi sono stati riconosciuti, ultimamente, come altamente formativi da un noto Centro di neuropschiatria infantile di New YorK.
De Lillo ha avuto modo inoltre di illustrare già dal 1990, i risultati dei suoi lavori in un Convegno " Le nuove frontiere dell'Handicap" tenutosi presso la Facoltà di Medicina di Bari.