Sperimentazione al via: Primo incontro con la rete delle scuole coinvolte.

 

Il progetto "Globalismo Affettivo"  parte concretamente con il primo incontro  informativo/formativo che si è tenuto oggi 16 Dicembre presso l'auditorio del plesso scolastico "Vito De Fano" del  XXV Circolo Didattico "Don Milani" scuola capofila. Le tre scuole coinvolte e precisamente il XXVII Circolo Didattico "Duca d"Aosta" di Palese(BA); Il Circolo Didattico "Principessa di Piemonte" di Bari e il Circolo Didattico "Biagio Grimaldi" di Bari, hanno partecipato con una massiccia presenza di docenti accompagnati dai rispettivi Dirigenti: Nicola Fraddosio, Ermelinda Cucumazzo e .Antonella Iacobone.

 Dopo un benvenuto e una introduzione del Dirigente ospite, prof.ssa Luisa Verdoscia, nonchè presidente dell'ANPE - Regione Puglia (Associazione Nazionale Pedagogisti Europei) nella quale sono stati messi in risalto le finalità del Progetto che sono quelle di monitorare i risultati ,  evidenziarne gli aspetti altamente formativi per potere  aprire la strada ad  una diffusione nazionale e possibilmente istituzionale del metodo che intende in maniera totalmente naturale  e globale avviare i bambini della scuola dell'infanzia alla lettura e scrittura,

la parola è stata poi presa dall'autore del metodo, Vito De Lillo che in breve tempo ha destato la massima attenzione da parte dei presenti. parlando del suo metodo che ha chiamato "Globalismo Affetivo". Il nome vuole essere una alternativa al "metodo globale" usato da anni nelle scuole elementari e nel contempo apre la strada ad una   diversa  modalità di intendere  il  "globalismo"      che con  Decroly è stato usatonelle scuole  anche per  l'avvio alla letto-scrittura, a parere di De Lillo impropriamente.  Con il  termine "globalismo affettivo", De Lillo vuole innanzitutto considerare il bambino nella sua interezza che si traduce in  anima e corpo; affettività e gestualità, vocalità e percezione, comunicazione e interazione con gli altri.

Ciò è proprio l'idea di Decroly quando affermava che qualsiasi esperienza educativa deve rifarsi ai bisogni fondamentali del bambino promuovendo lo sviluppo di tutte le sue facoltà. 

Ogni azione formativa diretta ai bambini deve tener conto di ciò e lo stesso apprendimento potrà essere facilitato quanto più si  riuscirà a sollecitare questi bisogni e in particolar modo  la sfera affettiva ed emotiva. I bambini vengono avviati alla conoscenza delle Lettere  inizialmente attraverso dei racconti, uno per ciascuna lettera, nei quali si comprende il perchè della loro forma. In realtà le lettere hanno una loro storia e sono nate in seguito ad avvenimenti che i bambini imparano a verbalizzare, drammatizzare, raccontare a voce o con i loro disegni.

Dare significato alla forma delle lettere e associarle non a semplici immagini ma a storie che le hanno generate, vuol dire rafforzare in maniera esponenziale la memorizzazione delle stesse perchè si fa leva non semplicemente, come avveniva con il vecchio Alfabetiere, sul canale visivo bensì su quello  più importante che è quello affettivo- emotivo: un humus di particolare fertilità cognitiva.

I personaggi dei singoli racconti ( "I racconti delle Lettere di Vito De Lillo- Mario Adda Editore) che si trasformano alla fine di ogni storia nella specifica Lettera,  vogliono entrare nel mondo fantastico del bambino e coinvolgerlo emotivamente  in maniera positiva e globale. Il ricordo della Lettera in tal modo è veloce e perenne.

L'incontro si è concluso con la consegna del materiale didattico che le scuole utilizzeranno durante lo svolgimento dei laboratori "ALPHABABY" che si terranno presso le  singole scuole   a partire dall'8 gennaio 2009.

Era presente  all'incontro il team di progetto: Vincenzo Borracci, Filomena Labriola, ed Eufrasia Capodiferro.


Prof. Vito De Lillo
autore del "Globalismo Affettivo"


Prof.ssa Luisa Verdoscia- Presidente dell'ANPE - Regione Puglia


Come nacque la lettera "D"


 Come nacque la lettera "C"

Produzione delle prime parole